mercoledì 29 maggio 2013



3 MAGGIO 2013

Maria che crede e la Chiesa che crede.Il perseverare nel credere, il crescere nel credere: è detto di Maria ed è detto della Chiesa. E' un parallelismo intenzionale: la Madonna è una credente e, in questa sua qualità di credente, è tipo della Chiesa, segno della Chiesa che crede.
Questa fede che la matura, questa fede che diventa la sua storia, la sua certezza, la sua comunione con il Figlio, è la stessa fede della Chiesa peregrinante tra le vicende del tempo verso l'eternità.

CARD: ANASTASIO BALLESTRERO

4 MAGGIO 2013

Come una mendica, se è rivestita d'una ricca veste donata, non se ne insuperbisce, ma nel vederla più si umilia dinanzi al suo donatore, mentre allora più si ricorda della sua povertà; così Maria, quanto più si vedeva arricchita, più si umiliava ricordandosi che tutto era dono di Dio, ond'ella stessa disse ad Elisabetta. "Sappi per certo ch'io mi riputava la più vile creatura e indegna del favore divino". Perciò, disse San Bernardo: "Non v'è stata creatura al mondo più esaltata, perché non vi è stata creatura che più siasi umiliata come Maria".

SANT'ALFONSO DE' LIGUORI

5 MAGGIO 2013

Ognuno offra ogni giorno a  Maria sé stesso, le persone e le cose che hanno rapporto con lui, affinché tutta l'attività del giorno avvenga sotto la protezione di Maria, nella sua atmosfera operosa e in collaborazione con lei.
Le Tre Persone divine, sempre in attività, benché onnipotenti, non vogliono far nulla senza Maria, e noi vorremmo agire senza di Lei.

GIOVANNI ROBALDO

6 MAGGIO 2013

Con gli apostoli ha perseverato nella preghiera e, meravigliosamente associata al mistero di salvezza, è diventata la madre di tutti gli uomini. Ancora oggi, con cuore materno, veglia sui fratelli di suo Figlio.
Per noi, pellegrini verso la montagna della sua gloria, Maria è segno di speranza e di conforto che illumina la nostra strada; pieni di gioia, contempliamo in Lei, com in un'immagine perfetta, ciò che desideriamo e speriamo di essere nella Chiesa.

JEAN-PIERRE BAGOT

7 MAGGIO 2013

Dopo l'Ascensione e la Pentecoste, la Sacra Scrittura chiude l'esistenza terrena di Maria dietro un velario di silenzio e di mistero.
La Madonna si raccoglie nell'ombra: è scomparsa per attendere ancora nella speranza. L'attesa dell'ultimo giorno! Quando?
Dovette essere un impeto di sovrumana speranza, un desiderio quasi infinito di ritrovarsi  finalmente fra le braccia del Figlio, che segnò il giorno del suo trapasso.
Lo slancio della sua speranza fu tale che trascinò con sé anche la pesantezza della carne, tutto il suo essere.

CARD. ANASTASIO BALLESTRERO

8 MAGGIO 2013

Non è Maria che si fa: è Dio che la plasma, la matura, e lo fa con la potenza del suo amore. Maria è una creatura nella quale lo Spirito di Dio è così impegnato, così presente, da diventare  il movimento interiore di tutta la vita e anche di tutta la gloria.
Contemplando Maria possiamo capire che cosa vuol dire far posto  al Signore. E come lo Spirito non si stanca di colmare questa prediletta della Trinità, così non si stanca di operare meraviglie in noi, solo che gli concediamo spazio e glli offriamo la nostra fedeltà.

CARD. ANASTASIO BALLESTRERO

9 MAGGIO 2013

Maria ha creduto nel mistero della vita che in Lei cresceva. E dopo la nascita di Gesù, ha accettato il proprio ruolo di sacrificio materno e adesione piena alla volontà del Padre, lasciando che il Figlio partisse per la predicazione e per il suo sacrificio finale. E, dopo la risurrezione del Figlio, Maria si mette al fianco degli apostoli e sta con loro.

ANTONIO GALLIO

10 MAGGIO 2013

Dalle madri ben si amano più quei figli, a cui il conservare la vita ha costato loro più  stento e dolore. Noi siamo quei figli, ai quali Maria al fine di ottenere la vita della grazia, ha dovuto soffrirela pena di offrire ella stessa alla morte la cara vita del suo Gesù, contentandosi per noi di vederselo morire avanti agli occhi suoi a forza di tormenti. Da questa grande offerta di Maria noi nascemmo allora alla vita della divina grazia. Sicché noi siamo figli perciò troppo cari perché troppo costiamo d'affanno.+

SANT'ALFONSO DE' LIGUORI

11 MAGGIO 2013

La nostra missione mariana è di far conoscere Maria regina degli apostoli, farla imitare, farla pregare.
E' la prima devozione che troviamo nel cenacolo, dove gli apostoli fecero gli esercizi con la loro regina per prepararsi a ricevere lo Spirito Santo, e poi partire alla conquista del mondo a Cristo.
Col trascorrere dei secoli si è affievolita e oscurata.
A noi l'incarico di risvegliare questa devozione; a noi il compiere questo dolcissimo ufficio nella Chiesa: significa risvegliare gli apostolati, perché Maria è regina di tutti; significa suscitare vocazioni.

DON GIACOMO ALBERIONE

12 MAGGIO 2013

Lo Spirito che compie la prima Pentecoste su Maria è lo stesso che viene a posarsi sugli apostoli; Maria parte in fretta e i discepoli escono dal cenacolo (in cui si radunavano per paura dei giudei) e  iniziano subito ad annunciare con coraggio e franchezza la parola di Dio e la risurrezione dai morti (non possono tacere quello che hanno visto e ascoltato; con grande forza rendono testimonianza della risurrezione del Signore Gesù).

STEFANO ROSSO

13 MAGGIO 2013

Come Maria, per effetto dell'adombrazione dello Spirito Santo, concepì il Figlio di Dio nel suo seno e con il suo fiat lo fece scendere dal cielo, donando al mondo l'Invisibile in forma visibile, così il sacerdote, per la virtù  dello stesso Spirito Santo, concepisce il Figlio di Dio incarnato, per deporlo nel seno della Chiesa sotto le specie eucaristiche.

MATTHIAS JOSEPH SCHEEBEN

14 MAGGIO 2013

Maria insegna la libertà di rispondere al disegno di Dio su sé stessi, insegna la libertà di crescere secondo un proprio itinerario, segnato non da tradizioni o abitudini che si giustificano unicamente perché esistono, ma da quella parola di Dio che chiama ciacuno ad esistere, e a ciascuno affida un compito, a ciascuno dona un modo per  godere e far godere il proprio passaggio nel mondo.

GIORGIO BASADONNA

15 MAGGIO 2013

 Eredità del Signore in modo universale è la Chiesa, in modo speciale Maria, in modo  particolare ogni  anima fedele. Nel  tabernacolo del grembo di Maria, Gesù dimorò nove mesi, nel tabernacolo della fede della Chiesa sino alla fine del mondo, nella conoscenza e nell'amore dell'anima fedele per l'eternità.

BEATO ISACCO DELLA STELLA

16 MAGGIO 2013

E' un grande peccato il rifiutarsi di vedere il bene doonatoci da Dio. Da questo deriva l'evasione, il lamento, il "se fossi", "se avessi". Al contrario, se cantiamo con Maria la gioia e la gratitudine, nell'ora della decisione e della chiamata non mancherà il nostro:
"Eccomi, Signore, chiamami, mandami".
Il mondo diventerà più umano e più contento se impariamo a soffermarci e a narrare volentieri quello che accade di bello e di buono; se apprezziamo la virtù, senza prestare troppa attenzione ai fatti di cronaca nera.

BERNARD HARING

17 MAGGIO 2013

La Pentecoste rappresenta per la Madre il punto di partenza di una nuova missione, diventata ora veramente infinita....
E' necessario affidare a qualcuno la responsabilità  complessiva per la Chiesa e per tutti coloro ch'essa deve guidare verso il Signore. Sarà questo un compito della Madre.... In Lei gli apostoli e le loro differenti missioni trovano una unità che è quella della missione cattolica globale, consistente nel riunire tutti coloro che devono essere redenti. A partire da questa comunità di Pentecoste, composta dagli apostoli con al centro la Madre, tutti i dispersi vengono ricondotti al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

ADRIENNE VON SPEYR

18 MAGGIO 2013

Il mese di maggio è una scuola di Maria, è imitazione di Maria, il tempo delle maggiori grazie di Maria.
Dev'essere un mese di istruzioni sopra la devozione alla Vergine. Maggio è proprio il tempo in cui i figli di Maria studiano la loro madre.
L'imitazione è necessaria, ma in primo luogo bisogna studiarla, credere alle sue grandezze, privilegi, doni straordinari.

DON GIACOMO ALBERIONE

19 MAGGIO 2013

"... Porrò inimicizia tra te e la donna, fra la tua stirpe e la stirpe di lei; essa ti schiaccerà il capo e tu le insiderai il suo calcagno ".
Il passo, anche nel senso dei contemporanei, è l'annunzio profetico del Redentore nascituro da donna e della vittoria che attraverso lui il genre umano riporterà sulla potenza del male causa delle nostra primitiva caduta.
Si  noota subito lo splendore di cui rifulge questa profezia nella liturgia che la legge alla luce della dottrina sulla Madre di Dio e sull'Immacolata.
Perciò la liturgia può commentare: " Per un uomo il peccato è entrato in questo mondo e per il peccato la morte, nel quale tutti peccarono.
Non tenere, Maria, tu hai trovato grazia dinanzi a Dio". 

CIPRIANO VAGAGGINI






  

 

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